Fare di più non significa (sempre) fare meglio
“Fare di più non significa fare meglio” è lo slogan lanciato dal movimento “slow medicine” in Italia in dicembre 2012. “Choosing wisely” è un’iniziativa analoga promossa negli USA da diverse società scientifiche, mentre in Svizzera si parla di “smart medicine”.
L’EOC ha deciso di promuovere nei suoi ospedali queste misure volte a contenere il sovrautilizzo di esami diagnostici e di trattamenti che non sempre portano benefici ai pazienti, anzi rischiano talora di essere dannosi. E’ certamente un ricordo comune quello di aver percorso nella propria pratica clinica lunghi e tortuosi iter diagnostici, non sempre appropriati, inseguendo a volte anche chimere o “incidentalomi”… Imbarazzante il vissuto di (sovra)trattare un malato, spalancando la porta ad eventi iatrogeni anche peggiori della malattia stessa.
Con alcuni casi clinici vorremmo illustrare meglio questa problematica, in modo aperto e con spirito critico ma costruttivo.
Brenno Balestra
14.00 – 14:10
Saluto e Introduzione
14:10 – 14:50
“Vi prego tagliatemi il collo!”
Dr med. M. Vecchi, Dr med. B. Balestra – Mendrisio (OBV)
14:50 – 15:30
“Qualcosa non torna… o meglio… ritorna sempre”
Dr.ssa med. S. Rezzonico, Dr med. S. Györik – Bellinzona (OSG)
15:30 – 16:00
Pausa
16:00 – 16:40
“Quando le tante direttive fanno perdere la direzione”
Dr.ssa med. R. Monotti – Locarno (ODL)
16:40 – 17:20
“Sfida diagnostica, pressione famigliare, decadimento cognitivo. Quando fermarsi è difficile”
Dr med. A. Rossinelli, Prof. Dr med. M. Pons – Lugano (OCL)
URGENZE PICCHETTO MEDICO
091 800 18 28